Le infestazioni parassitarie tendono a presentarsi diversamente a seconda che l’allevamento sia di tipo intensivo o estensivo, ed in questo caso dipende prevalentemente del tipo di pascoli e dalla conformazione geografica del territorio.
Accademicamente è possibile distinguere tra ectoparassiti come pidocchi, pulci, zecche o mosche ed endoparassiti, tra cui ricordiamo i famosi “vermi polmonari” ed intestinali.
Oggi parleremo degli endoparassiti, a cui solitamente viene posta grande attenzione in quanto possono determinare perdite produttive importanti, e nei casi più gravi possono condurre alla morte anche animali adulti.
I giovani animali, fino a 3 mesi di età circa, sono molto sensibili a problemi come coccidiosi e criptosporidiosi. Soprattutto la coccidiosi è un problema particolarmente diffuso negli allevamenti, sia intensivi che non, e spesso il problema emerge in caso di difetti strutturali della capretteria, sovraffollamento o errori di tipo gestionale. Alcuni segni clinici possono facilmente indurre il sospetto di un’infestazione, come le diarree scure o l’eccessivo gonfiore addominale, il quale verrà confermato da un’analisi delle feci.
Questa può essere eseguita direttamente in campo ed è di estrema utilità per velocizzare la diagnosi e quindi l’inizio della terapia. Siamo attrezzati con moderni metodi di diagnosi ultra rapidi come il mini-FLOTAC.
Gli animali adulti invece sono infestati da diversi tipi di endoparassiti tra i quali troviamo:
- Moniezia – Parassita intestinale simile ad un nastro che può essere lungo fino a 2 metri. Colpisce soprattutto giovani animali, entro l’anno di età, ed occasionalmente anche quelli più grandi. Non è raro trovarlo nelle feci in greggi particolarmente infestate!
- Tenie – Esistono delle forme larvali di alcuni parassiti che da adulti vivono nell’intestino di cani ed altri carnivori, mentre le forme larvali possono parassitare tessuti ed organi di capre e pecore. Tra questi possiamo ricordare il Cysticercus ovis, Cysticercus tenuicollis e Coenurus cerebralis.
- Strongilosi – Malattia parassitaria molto difusa, soprattutto tra gli animali al pascolo ma non è raro trovare forme molto gravi anche negli allevamenti intensivi.
Questi vermi possono andare ad interessare sia l’apparato respiratorio ( strongilosi bronco-polmonare ) che l’apparato digerente ( strongilosi gastro-intestinale ). Nel primo caso i sintomi saranno soprattutto tosse secca, scolo nasale e dimagramento progressivo degli animali. Quando invece viene interessato l’apparato digerente i sintomi possono essere molto attenuati o nulli, fino a casi di diarrea e morte, soprattutto se il nostro greggie è infestato da Haemoncus Contorus. In ogni caso assisteremo sempre a perdite produttive che talvolta possono essere importanti, quindi mai trascurare queste patologie.
Una buona prassi è quella di provvedere periodicamente ad un’analisi delle feci, in modo da monitorare il problema, ed in caso di necessità provvedere al trattamento.
Imparare a riconoscere alcuni segni:
Anemia score: è una operazione di monitoraggio molto semplice ma importantissima. SI osservano, a campione, le muscose congiuntivali aiutandosi eventualmente con la card nella foto. Tanto più è marcata l’anemia, tanto più il quadro è grave.
Inoltre, la comparsa di edema, quasi sempre sottomandibolare, rappresenta un segno molto grave.
Poiché, non sempre questi segni sono tipici solamente di questa patologia, è sempre necessario l’intervento del veterinario che farà la giusta diagnosi con gli strumenti più adatti.
FT